Sabato 22 settembre la novena di settembre si è arricchita di un significato squisitamente vocazionale: il novizio Pier Paolo Latini e il seminarista Jaroslaw Lechininski hanno emesso, il primo, e rinnovato, il secondo, i propri voti religiosi.
Una festa di e in famiglia: i due giovani hanno, infatti, promesso a Dio di servirlo in povertà, castità e obbedienza anzitutto dinanzi al Patrono della propria Congregazione, l’Arcangelo Michele; inoltre, testimoni non sono stati solo i sacerdoti della Comunità di Monte Sant’Angelo, ma anche i confratelli, il sindaco, i parenti e i parrocchiani di Castel Sant’Elia, sede del seminario michelita e luogo natale di Pier Paolo.
In una Grotta affollata di fedeli, il rettore P. Ladislao Suchy ha esposto quanto sia importante accogliere e corrispondere l’amore di Gesù per restare fedeli a quel “sì” detto nel giorno del battesimo che per i consacrati è riassunto con maggiore intensità nel giorno della professione religiosa: «Essere discepoli di Cristo, essere micheliti non significa fare delle cose, anche se buone e attraenti: carissimi Jarek e Pier Paolo, ciascuno di voi si fa michelita a causa di qualcuno, a causa di Dio che vi ha amati, che vi ha guardati, che vi ha conquistati e vi ha invitati a seguirlo chiedendovi di collaborare con lui».
E ha concluso con l’augurio di venire «sempre guidati e protetti da San Michele per essere segno di Dio per i giovani e per la gente che incontrerete».
I due seminaristi proseguiranno, dunque, il proprio cammino di formazione nella città del viterbese: a loro si uniranno altri due ragazzi, Emanuele Marino e Felice Piemontese, che cominceranno l’anno di noviziato.
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