Notizie

“Essere un autentico presepe”: gli auguri del vescovo

Quasi dopo un anno dalla sua consacrazione episcopale e dal suo insediamento nella Diocesi sipontino-garganica, Mons. Franco Moscone ha inviato gli auguri di Natale al suo popolo diocesano.

Il Natale

deve impegnare la nostra esistenza a gettare luce su una società individualista e inquinata, che tenta di mettere in disparte i valori cristiani, che propina una cultura che ignora i deboli, che scarta i più fragili e gli ultimi; deve aiutare a testimoniare quotidianamente la bellezza della cultura cristiana incentrata sul dono, sulla giustizia, sulla pace, che mette in comunione con Dio e con i fratelli, specie gli ultimi.

Invito a fermarsi un po’ davanti al santo Bambino di Betlemme per scoprire che anche il nostro cuore può riempirsi di tenerezza, colmarsi di amore, empatia e misericordia verso il prossimo. Ricordo alcune parole di Papa Francesco sulla speranza cristiana, dono di Dio, che ci fa uscire da noi stessi e ci fa aprire mente e cuore ai fratelli: «Che il Signore ci liberi da questa terribile trappola, dall’essere cristiani senza speranza, che vivono come se il Signore non fosse Risorto e il centro della vita fossero solo i nostri problemi» (27 marzo 2016).

In Evangelii Gaudium Bergoglio enuclea «alcune sfide del mondo attuale» con una sorta di sezione dedicata alle «sfide delle culture urbane» (nn. 52-75) in cui al centro dei ‘sogni’ e dei ‘segni’ del Pontefice c’è sempre una Chiesa in uscita verso la città. Come “discepoli missionari” siamo chiamati a mantenere viva la consapevolezza che Dio è già nelle nostre città e che dà forma e vita a una vera e propria cittadinanza attiva, basata sul rispetto della giustizia e della legalità.

Che il Bambino che nasce illumini l’anima delle nostre amate città garganiche, da Manfredonia a San Giovanni Rotondo, da Monte Sant’Angelo a Vieste, da Mattinata a Peschici, da Zapponeta fino a Rodi, Vico, Ischitella, Carpino, Cagnano e alle Isole Tremiti!

L’augurio è che cresca in ogni battezzato e cittadino “la fame e sete della giustizia per essere operatori di pace”; che tutti possano godere dell’esperienza delle Beatitudini e si rendano conto che “siamo chiamati”, e lo sono realmente, “figli di Dio” (Mt 5, 6ss).

In questo modo faremo del nostro Gargano un autentico “Presepe”!

 

Scrivi un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.